preferisco l'emicrania

Ho la testa che pulsa insistentemente, gli occhietti che bruciano e un vago senso di stanchezza addosso.   Direte: che schifo! E invece io sono contenta.
Non l’avrei mai pensato, ma questi ritmi universitari mi stanno facendo bene, benissimo.
Alle superiori non facevo niente, non studiavo neanche perchè non mi serviva, leggevo soltanto tutti i miei libri meravigliosi, mi immergevo in mondi alternativi lontanissimi e mi facevo duemila seghe mentali.
Sentivo il dolore di Macondo come a esserci, sentivo lo strazio d’amore di Madame Bovary come ad essere lei, e un giorno avevo voglia di gloria e conquista come Julien Sorel, e l’altro guardavo su Rua dos Douradores sognando infiniti viaggi insieme a Bernardo Soares.
Facevo questo e basta, e vivevo di pensieri e mi massacravo di malinconia prefabbricata perchè a sedici anni va bene.
Ma credo si sia esaurito il periodo delle seghe mentali e ne sono contenta.
Ora leggo centinaia di pagine di dati politici e nomi e risultati elettorali, mi viene subito mal di testa e forse dovrei persino farmi fare gli occhiali perchè mi si annebbia la vista, ma mi sento meravigliosamente.
Mi stanco, faccio, corro in qua e in là, vado a lezione, imparo, disimparo, bestemmio, fotocopio, prendo caffè a raffica, e non ho piu tempo nè voglia di preoccuparmi,
preferisco l’emicrania.

6 thoughts on “preferisco l'emicrania

  1. JaneGallagher

    le nostre adolescenze si sono somigliate un sacco. Io avevo sempre un libro aperto sotto al banco, non seguivo quello che dicevano in classe, e dal quarto anno in poi credo che abbia prevalso la disperazione e i prof.hanno cominciato a far finta di non vedermi. Link ricambiato! un bacio.

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  2. elisina

    Pure io sai? si raggiunse l’apice quando durante l’ora di matematica venni clamorosamente beccata nel bel mezzo del Rosso e il Nero. Mi sentii una specie di Julie Sorel donna, pronta alla forca. Piu miseramente arrivai alla maturità con un 4 in matematica.

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