Monthly Archives: May 2014

appuntamenti

The Magnetic Fields – I Don’t Want To Get Over You

Adoro maggio, l’odore del gelsomino fiorito sotto casa che invade tutto il circostante, e le notti fresche di luna immensa qui sui tetti. Adoro di maggio anche quei temporali improvvisi e spaventosi che si abbattono contro le finestre e fanno sentire piccoli piccoli, soprattutto in questa casa esposta al cielo.
Una coppietta di piccioni molto affiatata si dà ogni sera appuntamento su un comignolo di fronte alla nostra finestra, e noi ogni giorno li andiamo a cercare e assistiamo alla stessa scena di lui che arriva e aspetta paziente, finché lei non lo raggiunge e possono dare il via ad una danza che è sempre la stessa ogni singolo giorno, becco nel becco, tub-tub-tub, mentre il sole tramonta con effetti spesso specialissimi.

Facendo conti assai difficili abbiamo appurato che sono passati esattamente sei anni da quando anche noi ci davamo appuntamenti misteriosi sopra la città, e visto che la matematica, persino quella fatta con le dita delle mani, è una scienza molto seria, credo di doverci proprio credere.
Avrei detto, mentre ti aspettavo con il cuore fermo seduta su quella panchina, che sei anni dopo saremmo tornati lassù a ripeterci l’un l’altra gli aneddoti di quelle notti, a dirci tu eri vestito così e io cosà, tu hai detto, e poi io…? In realtà forse l’avrei detto, sì, sapevo che eri tu molto prima di quella sera, delle notti di maggio, della luna che faceva le ombre.
Ho passato anni e anni in cui, come Riccardo III, la mia coscienza aveva mille lingue diverse, anni di pasticci e un tale senso di inadeguatezza che faccio fatica persino a ricordarlo. Ma dal preciso momento in cui hai fatto la tua comparsa ogni cosa ha portato verso te, anche se con giri contorti e a tratti dolorosi, ogni singola cosa ha avuto una precisa direzione e un senso. Non c’era spazio per altro, non ci sarebbe mai stato spazio per altro se non per un maggio come questo.