Monthly Archives: September 2005

settembre, le tittine rosa, e una strana pace cosmica

Quando la mattina prendo il motorino per venire a lezione, arrivo spesso a velocità sconsiderata all’incrocio dove via Murri si tuffa sui viali. Getto appena un’occhiata a sinistra, alla Pimpa alta quattro metri che fa la guardia all’entrata dei Giardini, e sorrido. Quella cavolo di Pimpa gigantesca, con i pois grandi come la mia faccia, è strepitosa e mi mette di un umore buffo.

Scrivo dall’auletta del dipartimento economico, alle cinque ho la lezione di Storia dei paesi del Meditterraneo  e da questa sala studio che dà sul giardino interno della facoltà si vede il sole, gli alberi altissimi, la fontana di pietra con i piccioni che ci fanno il bagno dentro, i suoi zampilli lenti e bassi, la sua aria decadente che tanto mi attrae. Quel che di bello ha questo settembre è che mi pare di non aver bisogno di nessuno. Faccio respironi ampi, pieni, e mi sento strana, come se per una volta ogni tanto stessi bene solo cosi, respirando e aprendo e chiudendo le palpebre per riflesso condizionato, senza sforzo e senza pretese.    Certo, ci sono quattro o cinque persone che se perdessi soffrirei atrocemente, ma ho come la certezza che potrei sopravvivere.  Sembrerà poco ma non lo è davvero.

E poi in questi giorni Bologna è bella, tiepida, e ho cenato col bellino, ho visto gièc, ho preso caffè con la Sara e fatto giretti di ricognizione da Feltrinelli senza mai comprare nulla. A casa sto tranquilla, nessuno mi stressa, ho comprato uno di quei pigiamoni americani che fanno tanto Seven Heaven e che metto la sera quando me ne sto sul divano a guardare scemenze televisive con la polpetta raggomitolata addosso ronfante. Infilo le dita nel suo colletto di pelliccia morbido, fitto fitto, la vedo serena affidarsi totalmente a me e la amo follemente . Qualche volta le voglio cosi bene che me la mangerei, allora la ribalto a pancia all’aria e le mordo le tittine rosa. La poverina si lascia fare e forse non capisce, ma è la cagnina piu’ felice e fortunata che si sia mai vista.

 

uffi

Sono in facoltà e aspetto che inizi la lezione di Sistemi Politici Europei, ho già preso i tre posti per me la Sara e la Claudia, e scrivo due righe perchè senno’ mi pare che il blog sia deceduto, mentre invece avrei duemila cose da raccontare e non posso.Una sera col bellino marci e frio abbiamo trovato un nuovo locale bellissimo in centro, dà sul canale che attraversa Bologna, con una vista talmente particolare da ammutolire. Sembra una città nuova a stare sul quel terrazzino, con il boato sordo dell’acqua e quelle case vecchie e ammassate. Stupendo davvero, e tutto accompagnato da un buon vino rosso.

Poi ho lavorato domenica e lunedi’ al Leroy Merlin con il ricciolino, abbiam fatto l’inventario, contato duecentomila cose, rischiato che una scala pesantissima mi cadesse in testa, e ora sono abbastanza ricca. Va tutto bene e le cose per riavere internet a casa si fanno lunghe e complicate, ma pazienza.

 

SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

Posso darvi solo oggi la lieta notizia, ma la vostra elisina ha passato diritto pubblico!!!! Applausi per cortesia…

Ho preso 25 per la precisione, che non è che sia chissà che, ma sono stata bravina dai…e non mi riesce di spiegare quale peso incredibile mi sono tolta. Per la prima volta stanotte ho dormito come si deve.  Ora devo mettermi a guardare tutti gli orari delle lezioni, capire cosa mi conviene o non conviene frequentare, incastrare impegni e materie, un vero lavoro certosino che mi occuperà un’oretta buona, quindi basta scrivere brutti post sul blog. E stasera cena col ricciolino!!!

Bacini a tutti!

burocrazia

Il diritto pubblico mi sta ammazzando…temo per la mia salute ormai! Comunque bando alle ciance, ho poco tempo e scrivo solo per dire che non avrò internet a casa per un po’. Infostrada e Telecom si stanno burocraticamente contendendo la mia linea telefonica (carini…) e il risultato è che la mia ADSL va a farsi benedire a tempo indefinito. La cosa non mi affligge piu’ di tanto visto che non ho piu un minuto libero. Diciamo che cosi mi passerà la mania di giocare a scarabeo onlàin.

A presto.

della tenerezza

La Polpetta è sdraiata sul nostro letto, con la testa sul mio cuscino e ciuccia nel vuoto sognando le titte della mamma, o chissà cos’altro.
E’ dolce come il miele, dolce come un esserino indifeso che ti ama incondizionatamente e pende dalle tue labbra. La tua disapprovazione è per lei qualcosa di gravissimo a cui rimediare, la tua assenza la deprime, il tuo sonno è il suo.
Non ricordo come facessi quando non c’era, come dormissi da sola senza il suo pelo morbido affianco, come fosse svegliarmi in una stanza vuota o rientrare in una casa silenziosa senza una palla di ciccia che si schianta contro una sedia per correre a salutarti. Tutti dovrebbero avere un cane, quando già non lo sanno capirebbero cos’è l’amore.

E’ una notte calma e sarei voluta uscire. Non so perchè non l’ho fatto, forse per via della doccia soporifera con sapone di marsiglia alla rosa (quello che ho comprato con la silvietta l’altro giorno in Fiera) e il pigiamino pulito che mi sono infilata troppo presto.
Tutta la giornata è stata in realtà lenta e tranquilla, oggi pomeriggio ad esempio ho dormito molto e alle cinque ho preso il motorino e sono finita da Feltrinelli senza accorgermene. Era praticamente l’unico negozio aperto del centro, per le strade non passava quasi nessuno e Bologna era bellissima. Mi sono pentita di non aver portato con me la macchina fotografica.
Ho comprato un matitone di legno color rosa pastello, bello e inutile, e un segnalibro con sopra la frase di un libro che avevo amato molto e che poi per come va la vita cominciai a credere falso. Ma ad essere falso non era il libro, che anzi meritava tutto il mio amore.

Ora vado a nanna e domattina studio, lo prometto.

domanda.

La Grande America dov’è?
Dov’è il paese piu avanzato al mondo, quello della democrazia esportata, quello sempre pronto ad elargire lezioni di civiltà a chiunque?
Si è almeno intaccata quell’aria arrogante di superiorità?
Un’evacuazione gestita in modo maldestro, sottovalutazione di un dramma annunciato, impreparazione totale a qualunque emergenza ambientale, protezione civile inesistente, morti lasciati per giorni sulle strade, famiglie sui tetti a tempo indefinito, la vergogna del paese piu’ ricco al mondo che ha bisogno degli aiuti umanitari dell’Europa, dell’Iran, e per dio, anche di Cuba.
A me Castro non sta particolarmente simpatico, ma il ghigno compiaciuto con il quale il vecchio leone elencava tutto quel che la piccola Cuba avrebbe mandato alla gigantomane America mi ha fatto ridere amaramente.
L’america non vuole fare i conti con l’ambiente, l’america vorrebbe non averci nulla a che fare ma non puo’.
Puo’ snobbare Kyoto, puo’ inquinare cento volte piu’ di qualunque altro paese sulla terra, puo’ portare la guerra o la pace ovunque vuole, ma non è esente dai conti col mondo. Credo che questa scoperta li abbia sconvolti.
E Bush che dice "tutto questo è paragonabile a quel che seconda guerra mondiale fece in europa".
Per fortuna invece, per quanto drammatico, tutto questo non è minimamente paragonabile. Parliamo di sessantacinque milioni di morti, intere città rase al suolo, mutilati, guerre civili, stermini. Bush dovrebbe approfondire lo studio della storia.
E comunque per molto tempo non accetterò di sentir parlare da un americano di inciviltà.

21

Mi sono svegliata e aprendo gli occhi ho visto una miriade di palloncini colorati. 

Li avevo appesi io stessa questa notte, e mi hanno subito ricordato che da oggi ho ventuno anni.  
Posso bere alcolici negli Stati Uniti, il che onestamente non mi è di grande utilità, però splende il sole ed è pur sempre il mio compleanno, mica posso far finta di niente.
Ieri sera ho atteso la mezzanotte all’estragon con il bellino, micky, marci e frio. Ho avuto gli auguri, il brindisi con vino bianco, la canzoncina cantaticchiata dal bellino nell’orecchio, e sono stata tanto felice.
Al culmine dei festeggiamenti abbiamo persino comprato a 50 centesimi dei krafen alla crema da una specie di punkabbestia fuorisede che li aveva certamente rubati.
L’aggettivo individuato da Micky per descriverli è "rappresi", e ci stava a meraviglia, ma per una strana diffusa euforia li abbiamo mangiati tutti, persino con una certa soddisfazione.
Come ogni anno ho avuto anche la mia festa in giardino dai nonni, con ogni ben di dio e tutti i parenti, così mi sono tornati alla mente i compleanni della mia infanzia, le torte con le candeline rosa, la mancanza degli amichetti ancora in vacanza, tutti i sei di settembre pieni di sole, un po’ solitari ma sereni, che ho passato e mi hanno fatto una gran tenerezza.
Bene, da domani si torna al diritto pubblico e basta palloncini e torte.