Monthly Archives: January 2015

Corale

È sabato mattina, l’ultima mattina di gennaio, e la luce che entra in casa è davvero abbagliante.
A. e la piccola P. dormono beati, mentre i loro respiri si alternano e si intrecciano l’uno sull’altro, come un coro. Quelli della cagnetta sono corti e “arricciati”, mentre quelli del mio umano preferito sono lunghi, distesi e silenziosi. E’ questo il momento più bello di tutta la settimana: le lunghe dormite a tre prolungate fino a mezzogiorno, il senso di leggerezza, nessun pensiero, e infine il risveglio tra sbuffi di cagnolina e baci. Tempo da spendere a piacimento, pace e silenzio.

Questo anno, di grandi cambiamenti e una bella dose di quelli che molti chiamerebbero successi, è spaventosamente volato. Le giornate passano fagocitate dalle decisioni da prendere, dagli errori commessi, da piccole soddisfazioni (talvolta), dalla stanchezza (molto spesso).
Ho sempre solo voglia di tornare a casa, prepararmi un toast con l’avocado, farmi un bagno bollente e aspettare che Andrea torni, per raccontarci più cose possibili mentre prepariamo insieme la cena, ridere di questo e di quello, sdrammatizzare le ansie, sconfiggere insieme i “nemici”, dirci cose amorose e fare piani di fuga di quelli consolatori.

Il duemilaquindici l’abbiamo iniziato a New York, tra le strade alberate del Lower east side e i bei bar di Williamsburg, dove non c’era alcun bisogno di essere adulti e la scelta più difficile da prendere riguardava la lunghezza del caffè, o i locali in cui infilarsi. È stata una vacanza di quelle perfette, piena di posti incantevoli e un sacco di luce. In definitiva è stato semplicemente un lunghissimo sabato mattina come questo.

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