Guardo fuori dalle finestre di questo ufficio da cui sono stata lontana per più di un anno e mezzo. Mi perdo nella traiettoria delle foglie che cadono a zig zag mentre sorseggio tè al sapore d’inverno, con un vecchio album di Dylan nelle cuffiette. Faccio, insomma, come se fossi a casa mia, anche se purtroppo non è così. La pandemia non è finita, ma siamo ritornati alle brutte abitudini del 2019, cartellini da timbrare e tempo perso.
Da bambina giocavo molto da sola, eppure non mi annoiavo mai. Correvo per il cortile dei nonni immaginandomi regina di orde di pirati, usavo gli aghi e il cotone della nonna per rappezzare gli abiti di questi rozzi e affascinanti uomini di mare, medicavo le loro ferite con fare amorevole, ma tiravo anche con l’arco a nemici immaginari perché in fin dei conti va bene fare la regina, ma l’avventura è l’avventura…
E’ solo attingendo a tutta l’immaginazione sviluppata insieme alla mia combriccola di pirati che oggi, all’incirca 30 anni dopo, riesco a cogliere insospettabili attimi di poesia anche in questo vuoto pneumatico dell’ufficio. O almeno ci provo.
Ho 37 anni, il che non so bene nemmeno cosa significhi. Non ricordo come pensavo che sarei stata a quest’età, non ricordo nemmeno di averci mai pensato a dire il vero. Non sono mai stata molto brava a proiettarmi in avanti, e in generale non sono brava a pianificare, mi è sempre piaciuto vivere il presente e lasciare andare le cose del passato al passato.
In tutto questo tempo ho fatto cose che definirei brutte e che non rifarei (almeno con la maturità dì oggi), ma sono anche stata molto buona. Ho indovinato delle mosse e ne ho sbagliate altre. In ogni caso nessuna di queste cose era pianificata e lo stesso vale per il futuro.
Comprare casa, fare figli, tenersi un lavoro fisso, sono tutte indicazioni di buonsenso per il futuro, ma io vivo nel presente, vivo di bisogni primari come tempo speso bene, l’amore del mio A., un cielo da guardare, sorprese inaspettate della vita.
Non ho voglia di pianificare, non ho voglia di decidere. Come la mettiamo, cara piccola regina dei pirati?